Posts written by V A L E

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    E per parlamentari italiani intendiamo, per esempio, Maurizio Lupi.

    Mettetevi nei panni di Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area Popolare, che si prepara a una serena serata di fronte a I bastardi di Pizzofalcone, una fiction poliziesca in onda su RAI 2 che racconta le avventure partenopee dell'omonima squadra di polizia.

    Lupi, dopo una dura giornata di lavoro, è sul divano: pigiama di pile, pantonfole, copertina—ma all'improvviso, le avventure della squadra di polizia vengono interrotte da un folgorante colpo di scena: due donne si baciano. In prima serata. Su Rai 2. Servizio pubblico. Il canone.

    Maurizio Lupi si indigna, e visto che siamo nel 2017, non s'indigna da solo.

    Eccoci così all'ennesima polemica su scene di sesso e droga trasmesse sulla Rai. (Era successo, per limitarmi agli ultimi due casi, a luglio dello scorso anno, quando Rai 2 aveva deciso di omettere una scena di sesso gay, e poi a novembre, quando il trio Gasparri, Giovanardi e Quagliariello era rimasto scandalizzato da Rocco Schiavone che si faceva una canna.)

    Prima di Lupi, infatti, è arrivato l'articolo di Avvenire, in cui si parla di "deriva ideologica di Pizzofalcone", che porta la Rai a scivolare "nel 'sottogenere obbligato' dell'omosessualità con scene non appropriate in prima serata."

    Nell'articolo, uscito ieri, si chiarisce che le "avvisaglie" c'erano già state nel primo episodio, solo che non ci si aspettava che "la traduzione così esplicita in alcune scene delle puntate successive". In altre parole, continua, "l'impressione iniziale era di una concessione alla 'modernità', ovvero al fatto che ormai certe tematiche la tv sembra non poter rinunciare: i matrimoni in crisi, le separazioni, i divorzi le famiglie allargate e l'omosessualità."


    Poi, sempre in Italia nel 2017, poche ore dopo, anche Maurizio Lupi, che forse non aveva seguito la serie dalla prima puntata e si era perso le "avvisaglie", ha deciso di dar voce alla propria indignazione promettendo, dopo un denso sfogo, di mandare "una lettera al presidente della vigilanza perché il direttore di Rai 1 venga convocato quanto prima per una audizione."

    Lo ha fatto in un post su Facebook, che apre con la domanda più paradossale che mi sia mai capitato di sentire: "è proprio necessario che in qualsiasi trasmissione, sia un talk show, un festival canoro, una produzione di Rai Fiction quale che ne sia il genere, commedia o poliziesco, debba contenere scene esplicite di sesso omosessuale?"

    Nel post, Lupi parla di tutti i bambini che a quell'ora sono davanti alla televisione, e si gioca l'inevitabile carta del canone, chiedendosi fin quando dovremo usarlo per finanziare "l'incontinenza visiva e le pulsioni ideologiche e non solo di registi e autori pagati con il denaro pubblico."

    Ma il post di Lupi non è caduto nel vuoto. Se i Verdi sono scesi in campo per difendere la fiction definendo Lupi un "moralista", Gianni Sammarco, altro deputato di Area Popolare, si è schierato con il collega, in quanto, tra le altre cose, calcare "la mano su un tema delicato e complesso, come è quello dell'omosessualità, è da irresponsabili."

    Potrei parlare di quanto siano ridicoli questi discorsi, di quanto non abbia alcun senso nessuna di queste cicliche polemiche, del fatto che il bigottismo è il solito male endemico, del perché ancora stiamo ad ascoltare quello che dice Lupi, ma mi limiterò a respirare profondamente e a ripetermi in loop il mantra "In America hanno Trump, in America hanno Trump."


    Flavia Guidi per vice.com
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    CITAZIONE (Lilith1986x @ 6/2/2017, 09:35) 
    Ciao grazie del benvenuto!
    Mi piace il noise rock e la dark wave, mi piace il punk, post punk, qualcosina del metal vecchio stile e del resto in generale ascolto un po di tutto!

    ti piacciono anche i lupi ? :D

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    Ciao. :)
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    :rainbola:
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    Concordo !!!! I siti porno di adinolfi vanno oscurati !!!!!
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    bENVENUTA e gran bella firma ;)

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    Ciao :)
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    Ciao Benvenuto musicale per te e per me :D

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    Laila Nur e Saba Taj, 29 e 30 anni, sono una coppia di lesbiche, anche se loro preferiscono queer, musulmane, che pochi giorni fa hanno deciso di sposarsi in North Carolina, prima che fosse troppo tardi.

    Il loro Stato infatti è stato un vero e proprio campo di battaglia per i diritti lgbt, per cui le due ragazze innamorate e insieme da tempo, hanno deciso di correre ai ripari prima che Trump vanifichi tutto quello che Obama ha fatto. Le ragazze infatti si sentono vulnerabili per tante ragioni: sono donne, sono musulmane e si amano e visto che Trump & Co. non nascondono la propria misoginia, il proprio razzismo e la propria omofobia, il loro matrimonio è un vero simbolo di lotta e speranza per le coppie lgbt da qui in poi.

    “Abbiamo deciso di ottenere la licenza di matrimonio per essere in grado di essere lì per l’altro, in futuro, al fine di garantire che potremmo essere entrambe legalmente riconosciute come genitori, se vorremo essere madri. In modo da avere più opzioni per l’assistenza sanitaria nel caso in cui l’Affordable Care Act venga ribaltato ecc…” paure comprensibili e ragionevoli. Le due donne inizialmente non si volevano sposare, ritenendolo un modello “etero” patriarcale, in cui non si riconoscevano. Ma vista la brutta aria negli Stati Uniti, non voevano rischiare di esser prese in contropiede dall’avanzata Trump!

    Le due ragazze si sono sposate con una cerimonia intima, suggellando davanti a pochi amici, la loro famiglia, il loro amore che fu un vero colpo di fulmine solo 2 anni fa. E ora combatteranno gli ostacoli insieme, davvero inseparabili: “L’America si trova ad affrontare i demoni nell’armadio”, ha detto Nur. “La destra si sta unificando intorno alla nuova Confederazione, che cosa stiamo portando in campo per combattere questo?” e Taj ha aggiunto: “Non vedo l’ora alla resistenza. Sono profondamente dedita alla mia città e allo stato del North Carolina, e sentire che è possibile cambiare le cose qui”.

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    Fonte : Lezpop.it
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    Ciau.
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    Mi ricoddo di te !!! :)
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    Pochi secondi dopo il giuramento di Donald Trump su ben due bibbie, fatto di per sé ominoso e di cattivo gusto, il sito della Casa Bianca ha mutato radicalmente aspetto e contenuti. I cambiamenti hanno riguardato l’ovvio, per esempio il look e le biografie del nuovo presidente e dello staff, ma anche ciò che molti temevano da tempo, ovvero una eradicazione – in stile panzer – di tutti quei contenuti relativi alle conquiste di diritti civili che l’amministrazione Obama aveva facilitato. In particolare sono completamente scomparsi tutti i riferimenti, anche indiretti, alle problematiche della comunità Lgbt. Non esiste una singola menzione della parola “gay”, “lesbica” o “transgender” sull’attuale sito della Casa Bianca. Contemporaneamente, dal sito del Dipartimento di Stato è stato rimosso il testo di scuse officiali, offerte dal precedente segretario John Kerry, in merito ai fatti della “lavender scare”, ossia una vera e propria caccia alle streghe che, ai tempi del maccartismo, determinò il licenziamento in tronco di tanti impiegati statali sospettati di essere omosessuali.

    Si tratta di un inizio tutt’altro che incoraggiante. Per quanto simbolici, i contenuti web rimossi sono sì rivelatori di pessime intenzioni, tuttavia non sono leggi e non incidono, nella pratica, sulla vita delle persone. Il peggio ha da venire. Tutte le maggiori associazioni Lgbt, la Hrc (Human Rights Campaign) in testa, stanno salendo sulle barricate. Infatti, sebbene il riconoscimento del matrimonio egualitario abbia segnato un traguardo storico, le presenti prospettive sono tutt’altro che rosee. Solo nel 2016, i rappresentanti di 38 su 50 Stati dell’Unione hanno presentato più di 250 proposte di legge chiaramente pensate per limitare le libertà e i diritti delle persone Lgbt. Il 2017 si prospetta ancora più difficile e al momento – siamo solo a gennaio – si profilano all’orizzonte già una cinquantina di nuove azioni legislative fortemente negative le quali, se approvate, potrebbero aprire la porta alle più odiose forme di discriminazione, nascoste sotto il pretesto della libertà di culto. Queste proposte di legge raggruppate sotto l’acronimo Rfra (Religious Freedom Restoration Acts) abbondano, e perseguono in primis la possibilità di gruppi e istituzioni che ricevono finanziamenti federali di rifiutare un servizio alle persone Lgbt (si va dall’affitto di una casa, al rilascio di un certificato di nozze). Al momento gli stati controllati da una maggioranza repubblicana sono 32.

    La partita più importante si gioca però sul fronte della Corte Suprema. Dopo la morte di Antonin Scalia, giudice ultrareazionario nominato da Reagan, tutti avevano sperato che Obama riuscisse a piazzare Merrik Garland che tuttavia, in spregio ad ogni forma di decenza istituzionale, il Senato a maggioranza repubblicana si è rifiutato anche solo di ammettere in udienza. La candidatura di Garland è scaduta il 3 gennaio 2017, lasciando il campo sgombro per il nuovo presidente.

    Tra i papabili di Trump spiccano tre nomi: William Pryor, attorney general dell’Alabama, è passato agli annali per aver definito la legge US pro-aborto “the worst abomination in the history of constitutional law”; Neil Gorsuch, della corte d’appello del decimo circuito, si è energicamente opposto all’obbligo di inclusione di pratiche contraccettive nelle polizze di assicurazione sulla salute; infine Thomas Hardiman, attualmente giudice federale della corte d’appello del terzo circuito, è noto per le sue posizioni pro-guns che tanto rassicurano la potente lobby dell’Nra (National Rifle Association).

    A tutto ciò si aggiungono le età più che pensionabili del giudice Ruth Bader Ginsburg, pilastro democratico della Corte Suprema, e di Anthony Kennedy che tante volte ha costituito l’ago della bilancia per decisioni cruciali e che ha redatto le motivazioni della storica sentenza del 26 giungo 2015 in favore del matrimonio egualitario. Se uno di questi giudici (o entrambi) dovessero mancare, o decidessero di ritirarsi, il nuovo presidente avrebbe la possibilità di modificare gli equilibri della Corte Suprema per i prossimi venti o trent’anni, verosimilmente in direzione ultrareazionaria.

    La principale preoccupazione della destra americana in termini di diritti civili rimane quella di dichiarare il matrimonio egualitario incostituzionale. Che la Costituzione ci protegga!


    A cura di : Tommaso Gazzarri Docente universitario

    Per il fatto quotidiano.
3276 replies since 11/12/2013
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