La vergogna del proprio corpo

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  1. Deathmental
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    Magari sono io che non capisco nulla, ma non vedo perchè postare le foto di queste modelle. Se una persona si sente a disagio con il proprio corpo, e pensa che essere magra sia più desiderabile (lasciamo stare se sia un costrutto sociale oppure no, fatto sta che lo pensa), poco le importa che ci sono modelle formose.

    Fanculo le modelle. Anzi, fanculo i modelli di bellezza-bruttezza in generale.

    L'unica cosa che funziona, secondo la mia esperienza, è accettarsi. Non si può passare la vita a cercare di aderire ad un modello di bellezza, anche se quel modello ci piace.
    Non bisogna farsi ossessionare, pesare i cibi, pesarsi 6 volte al giorno. Bisogna sapersene fregare.
    Una volta che si impara a fregarsene, si diventa più rilassati e diventa anche più facile stare bene con il proprio corpo.
     
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    CaffeinaTime

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    Secondo me: Educazione Alimentare, Fisica e Sessuale dovrebbero essere i cardini, le basi, da insegnare a scuola. Possibilmente anche dai genitori. Ma insegnate bene, tipo subito dopo il saper leggere e scrivere, almeno le prime due. Poi per l'educazione sessuale, penso si aspetti l'età adolescenziale.
    O almeno, questo il mio pensiero.

    Sono una di quelle ragazze a cui gli alimenti dolci sono stati dati al posto dell'affetto. O per smettere di fare i capricci. O altro, che non ricordo.
    Ma ricordo bene quando, a 18 anni, mi piegavo in due dal troppo cibo, intenzionalmente immesso nel corpo. E che dopo dovevo digiunare per due giorni, arrivare ad affamarmi (per compensare, diciamo), per poi non reggere più ed abbuffarmi di nuovo. Con conseguente autolesionismo.
    Chiamasi circolo vizioso, in negativo.
    Mi sono iniziata a vergognare di come ero, ossia assolutamente normopeso, verso i 16/17 anni. Guardavo le immagini di ragazze anoressiche e volevo essere come loro. E in me non c'era nulla che non andava, negli standard comuni. Ero snella, rientravo nel peso, nessuno mi ha mai preso in giro per le mie forme, diciamo. Ero bullizzata in altro modo, diciamo.
    Volevo essere sempre più magra, al solo scopo, penso, di voler essere "vista" anche da altri. Di dare una posizione di me nel mondo . Credo.

    Bruttissima relazione con il mio corpo per ben otto/nove anni, l'ago della bilancia che per sei mesi aumentava e poi diminuiva. E via con la giostra. Ma non sono mai stata così sovrappeso, o mai sottopeso, per fortuna.
    Mi sono accanita su "pezzi" del mio corpo per anni, senza mai guardarmi nella totalità. Nell'interezza.
    Per me era normale avere tremila difetti e a malapena un pregio.
    Penso solo che il cibo (dipende da che alimenti) sia...devastazione o salvezza. Lo so, è un discorso molto complesso.
    Penso anche, nel mio caso, che se avessi avuto una, anche discreta, educazione sessuale, molte di queste pare mentali me le sarei risparmiate benissimo. O forse no?

    Attualmente, in questo ultimo anno, sto rivalutando molto il mio corpo, ma soprattutto sto nutrendo meglio la mia mente. La modellazione del corpo ne è una naturale conseguenza, nel mio caso.
    Concordo sul fatto del sano in tre punti: alimentazione, movimento, riposo. Sono i tre cardini che, se ben equilibrati, rendono un essere umano sano, appunto. Sempre secondo il mio modo di vedere le cose. Ovviamente con tutte le sfumature attorno, quali relazioni, passioni, etc. Non è facile equilibrare tutto, lo so.
    Concordo sul fatto di accettarsi e stop. Ma, per me, accettarsi non significa solo in modo fisico. Significa essere soddisfatta di ciò che faccio ogni giorno.
    E non c'è bisogno di aver scalato l'Everest per la mia soddisfazione personale. L'Everest si scala dopo anni che ci si è allenati. Ossia, mettendo ogni giorno mattoncini, su mattoncini. Mente e corpo sono per forza di cose collegate, sempre parlando della mia esperienza.

    Nel caso sia andata OT, mi scuso e correggerò qualsiasi sbaglio.
     
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  3. elphie
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    Il tuo punto di vista è interessante ma volevo capire meglio: in che modo secondo te l'educazione sessuale può ridurre il rischio di condotte alimentari dannose?
     
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    Grazie Elphie :)
    Metto sotto spoiler perchè mi trovo meglio così ^^

    Allora, io mi baso sempre e solo sulla mia esperienza.
    A me non è stata data alcuna educazione sessuale. Ma nemmeno una spiegazione su come rapportarmi con il sesso opposto in fatto di semplici relazioni. Nè dalla famiglia, nè da alcuna istituzione o chi altro. Questo quello che ricordo.

    Probabilmente mi sbaglio, ma quello che ho vissuto io, mi ha portato a ricercare da sola questa educazione che già doveva essere accennata e discussa. Perciò ho fatto brutte esperienze a livello sessuale (credendole normali) e questo ha ulteriormente inciso sul mio già cattivo rapporto con il cibo.

    Ora, non voglio puntare il dito o incolpare il passato. E non voglio far intendere che ora ho superato questo insano rapporto con il cibo, anche se molto, molto migliorato.

    Quello che penso è che se a un bambino/a viene insegnato ad alimentarsi bene (non parlo di veganesimo, vegetarianesimo, etc, parlo del rapporto sano con il cibo. Ossia che il cibo, che va necessariamente studiato a parer mio, è la benzina del corpo e miglior benzina si mette, meglio la "macchina umana" carbura, partendo soprattutto dalla testa),

    a concentrarsi (non solamente) e conoscere il proprio corpo come ottima "macchina" funzionale e di guarigione, perciò scardinando i canoni magro= bello, grasso= brutto, ma anche magro= sano e grasso= malato,

    a scoprire intimi pezzi di sè nell'adolescenza, vuoi come la masturbazione, come il sesso, come rapportarsi con il sesso opposto o lo stesso sesso quando ci si è innamorati,

    bè, non penso ci sarebbero bisogno di campagne di sensibilizzazione estremiste, di "minacciare o svilire" qualcuno pur di fargli cambiare idea sulla sua condotta alimentare, oppure non penso ci sarebbero così tante persone che con il proprio corpo, maschile o femminile, hanno tanti problemi. Vuoi fisici, che mentali, o altro.

    E' un egoismo sano nel volersi bene, di pensare con la propria testa e perciò auto giudicarsi in modo salubre, senza venir trascinati dai vari canoni senza senso, dato che ogni corpo ha una propria struttura, una propria proporzione e non esiste che si arrivi ad essere "uguale" a qualcun altro.

    Facile pensarla così? Proprio no!

    Lo so, è un discorso utopistico. E' una società utopistica occidentale quella che vede la prevenzione come cardine fondamentale, piuttosto che la cura dopo che il disagio si è già manifestato.

    Spero sempre di non andare OT e assolutamente di non offendere nessuno. Perchè questo è solo il mio pensiero, che può essere condivisibile o meno. Ovviamente, ben felice di mutare idee ed osservare nuove prospettive, nel caso di un confronto :)
     
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  5. elphie
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    Non mi sembra nè offensivo nè OT, solo non mi era del tutto chiaro il collegamento, forse perchè appunto tu lo leghi a un'esperienza personale e quindi c'è qualcosa di implicito per te che lega queste due cose. Non sto dicendo che il collegamento non ci sia, eh: il corpo è certamente in primo piano sia quando mangiamo che quando entriamo in relazione con gli altri (rapporti sessuali inclusi).
    Cercavo solo di capire meglio dove tu lo vedessi esattamente, perchè il discorso mi interessa. :)
     
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    Ok, perfetto.
    Allora spero di aver risposto alla tua domanda :)
     
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50 replies since 22/3/2015, 14:59   3400 views
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